lunedì 16 dicembre 2019

Lettera a Babbo Natale

Un anno fa, proprio di questi tempi, mentre nasceva l’idea di metter in piedi un modo per far proselitismo sul web (se siete qui, sapete com’è finita), pubblicai sulla mia bacheca Fb la seguente letterina a Babbo Natale:


Anche se mi sembra abbastanza evidente che i miei desideri non siano stati esauditi, vorrei provarci di nuovo e, siccome un po’ di arroganza non guasta mai, mi lancio a bomba con richieste super impopolari…perciò tenetevi pronti, si parte! 😋

"Caro Babbo Natale,
so che in questo Paese è molto complicato provare a cambiare le cose, ma ci sono un po’ di riformette che avrei tanto piacere venissero implementate, perciò facciamo così, io butto qui sotto un elenco un po’ a casaccio, assolutamente non esaustivo, di tutto quello che desidero, poi fai tu…ovviamente non pretendo che si avveri tutto subito, sarebbe sciocco e presuntuoso pensare di intraprendere cambiamenti così drastici in fretta e furia, ma è pur vero che il tempo passa e i guai italiani si accumulano, quindi da qualche parte, prima o poi, bisognerà pur cominciare!

Per esempio, parlando di istruzione desidererei tanto vedere un vera riforma, che non sia la classica manovrina atta a stabilizzare un po' di precari, buona solo per vincere l’ennesima tornata elettorale, ma anzi punti a introdurre più meritocrazia nella scelta e nella carriera dei docenti e soprattutto riveda in maniera strutturale i programmi scolastici, smontando il vecchio e anacronistico impianto Gentiliano e, senza necessariamente cancellare le tradizionali materie, si focalizzi maggiormente su qualcosa di più attuale, a mio avviso pilastri imprescindibili dovrebbero essere l’insegnamento dell’inglese con madrelingua fin dall'inizio della formazione scolastica, di skills tecniche come programmazione e uso del computer, imparare cos'è internet e come andrebbe usato in maniera consapevole e responsabile, consentire lo sviluppo di un sano spirito critico e tanto altro ancora!

A proposito di pensioni invece, vorrei che in giro ci fosse molta più consapevolezza per quanto concerne la sostenibilità ed il funzionamento del nostro sistema previdenziale, perché sono stufo di sentire molte persone, specialmente quelli della mia generazione, lodare meccanismi come Quota 100 i cui effetti sull’occupazione giovanile sono ridicoli ed anzi portano in dote spese extra per il futuro (qui avevo fornito qualche dettaglio in più, 1) ed allo stesso tempo vorrei capire se è così impensabile trovare un metodo (btw io qualche idea ce l’ho), che sia il meno drastico possibile per tutti, evitando di inasprire ulteriormente lo scontro intergenerazionale già in essere, per ridurre questa enorme zavorra che ci trasciniamo, e ci trascineremo dietro, ancora per tanti decenni!

Produttività ed occupazione…ecco guarda, tutto sommato mi basterebbe che se ne parlasse, visto che in tv, nei giornali, sui social e nei bar si parla veramente di tutto, MES, Euro, migranti, crocifisso, genitore 1 e 2, la casa di Renzi, le cagate di Salvini, etc. ma di diventare più efficienti, ovvero diminuire il numero delle ore lavorate a parità di output, o di aumentare il numero di occupati non se ne parla mai, eppure sarebbe veramente una svolta grandiosa intervenire su questi punti: essere meno produttivi degli altri significa essere meno competitivi e dover lavorare più ore a parità di guadagno (2) mentre avere meno occupati di quelli potenzialmente impiegabili (3, siamo sotto di 10 punti percentuali rispetto alla media UE, essere allo stesso livello significherebbe 3 milioni di nuovi posti di lavoro) sottrae risorse che andrebbero investite in un vero sistema di assistenzialismo minimo di sussistenza (vedi sotto) e soprattutto aggrava i conti del sistema previdenziale, ricordo infatti che meno lavoratori → meno contributi versati → minor capacità di pagare le pensioni in essere e quelle future e, stando così le cose in termini demografici (4), abbiamo poco da stare allegri!

Per quanto concerne il binomio disoccupazione e assistenza sociale, invece di promuovere manovre all inclusive fatte alla cavolo in fretta e furia, come il cosiddetto Reddito di Cittadinanza i cui scarsissimi risultati sono sotto gli occhi di tutti (5, 6), perché non pensare di separare i sussidi di disoccupazione, che peraltro dovrebbero riguardare tutti, non solo alcune categorie meglio tutelate di altre, dagli aiuti stile reddito di inclusione col fine di agire in maniera più efficace da entrambi i fronti?

Parlando invece di fisco, non troverei così sgradevole una profonda riforma della tassazione che riveda completamente il meccanismo dell’attuale IRPEF, andando a dismettere tutte le imposte sostitutive che sono nate nei decenni per venire in contro a questa o quella categoria di elettori, magari introducendo una vera flat tax in cui sia prevista la progressività per deduzione e ovviamente una no tax area sotto adeguate soglie di reddito, rispettando così la Costituzione (7, ne avevo già parlato qui 8), ma soprattutto, in un'ottica di semplificazione generale, venendo incontro finalmente ad un’adeguata lotta all’evasione fiscale!

Infine, visto che abbiamo i conti perennemente in disordine, quanto sarebbe bello, non dico diminuire, anche se ipotesi di possibili spending review sono state fatte e rifatte da persone anche competenti negli anni (9), ma almeno bloccare l’aumento di spesa nelle voci inessenziali e controproducenti (Alitalia è il primo caso che viene in mente ovviamente…), fatti salvi quindi istruzione, sanità, infrastrutture e le opportune sopracitate spese sociali?

D’accordo Babbo, a ‘sto giro so di aver esagerato con le richieste, però anche tu devi capirmi, come ho già spiegato in passato (10) al di là di tutte le possibili battute e scaramucce che io possa o meno imbastire con i miei concittadini, in gioco NON ci sono le prossime elezioni (qualunque esse siano), in gioco NON c'è il fatto che lo schieramento preferito da qualcuno debba vincere sul quello di qualcun’altro, in gioco c'è il nostro FUTURO e quelle delle prossime generazioni, perciò vediamo tutti quanti di darci una mano a vicenda!"

A chi fosse arrivato in fondo a questo enorme sproloquio vorrei dire ancora: grazie per non esserti arreso, mentre sarai lì a gustarti il meritato pranzo natalizio, in una pausa tra una portata e l’altra, pensa a quello che hai letto e chiedi a te stesso se lo trovi sensato, se non hai i mezzi per farlo informati e approfondisci, magari le mie proposte ti convinceranno, in tal caso auspico una diffusione di questi messaggi da parte tua, o diversamente arriverai ad una conclusione opposta alla mia e in tal caso, a patto di seguire regoli civili che prevedono un reciproco rispetto, se vorrai sarò ben lieto di discuterne con te! 

Buon Natale!


tl;dr:

L’anno scorso ho chiesto a Babbo Natale una nuova classe politica per l’Italia e, nonostante la richiesta di aiuto non sia stata esaudita (anzi! 😰), quest’anno vorrei rilanciare con arroganza, ecco perciò una lista delle riforme che vorrei venissero implementate per cambiare veramente qualcosa in questo Paese:

  • istruzione, perché se vogliamo pensare al futuro è da qui che bisogna partire, IMHO bisognerebbe rivedere tutto da zero o quasi, per insegnare ai giovani d’oggi come affrontare il mondo di domani 
  • pensioni, piaccia o meno sono l’elefante nella stanza, bisogna rendere sostenibile il sistema previdenziale, altrimenti la mia generazione e quelle future sono spacciate
  • produttività ed occupazione, le grandi assenti da sempre…sinceramente mi basterebbe anche solo che se ne parlasse, invece di menarla sempre sulle solite armi di distrazione di massa (Euro, migranti, Salvini, Renzi, la rava e la fava, etc.)
  • disoccupazione e assistenza sociale, il RdC va completamente rivisto, per come è stato costruito non funziona (senza sorpresa ovviamente) e si configura solo come spreco di denaro, quelle stesse risorse potrebbero essere impiegate molto meglio negli stessi settori in cui vorrebbe operare
  • riforma della tassazione, ci vuole semplificazione dal lato di chi riscuote e giustizia per chi contribuisce, al fine anche di aiutare la lotta all’evasione fiscale
  • blocco nominale della spesa pubblica, a causa di sperperi negli scorsi decenni l’Italia ha uno strettissimo spazio fiscale per operare, concentriamoci sulle spese importanti (istruzione, sanità, infrastrutture, spesa sociale vera ed investimenti) ma eliminiamo in maniera graduale le tante spese superflue dello Stato

A mio avviso questa lista è incompleta e assolutamente non esaustiva, ma sarebbe già qualcosa vedere almeno la pianificazione di una qualunque di queste voci!

Ora, io son consapevole che tutto questo è noioso, tra pochi giorni sarà Natale e giustamente vorremmo tutti quietare e goderci del meritato riposo, ma al di là di tutte le possibili battute che io possa fare voglio lanciare una provocazione: se tra un pasto natalizio e l’altro vi capiterà di pensare a quello che avete appena letto chiedetevi se lo trovate sensato, se non aveste i mezzi per farlo informatevi ed approfondite, magari le mie proposte vi convinceranno, magari no, in ogni caso cercate di vivere in maniera consapevole la vita politica di questo Paese, perché se non vi interesserete mai della politica, la politica si interesserà di voi e, se non prestate adeguata attenzione, si curerà dei fatti altrui lasciandovi in disparte!

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