- il dibattito pubblico in Italia è in larghissima parte dominato da due ideologie formalmente contrapposte, sinistra marxista e destra sociale ultranazionalista, che purtroppo conducono ad identici risultati in ambito economico → statalismo spinto, antiglobalizzazione, rifiuto del libero mercato, comportamento da mendicante ricattatore nei confronti dell'Europa (quest'ultima è una mia aggiunta)
- entrambe le visioni sono incapaci di comprendere la realtà che ci circonda (e.g. interpretazione fallace dei recenti fatti avvenuti in USA) e/o di proporre valide soluzioni per la ripresa del Paese (e.g. pregasi guardare gli ultimi 20 anni di politica economica italiana)
- il consenso popolare di tali forze marcatamente populiste è probabilmente figlio del combinato disposto di sovraccarico delle competenze statali (fatto incontrovertibilmente vero in Italia) e di altrettanto alte (ma disattese) aspettative dell'elettore medio, che dà per scontata una crescita economica che nessun governo di alcun partito tradizionale è stato più in grado di garantire negli ultimi 2-3 decenni
- chi studia Economia seriamente sa benissimo cosa fare, in primis, tra tutte le altre cose su cui metter mano in Italia → attuare riforme che tornino a far crescere la produttività, che è una determinante fondamentale per la crescita di lungo periodo del reddito procapite
- l'alternativa a non far nulla e/o non voler aprire gli occhi ed affrontare la dura realtà è proseguire nell'inesorabile declino che questo Paese ha scelto e, ahimé, continua a scegliere di percorrere da qualche decennio a questa parte
In conclusione, se dovessi lanciare un messaggio, a mo' di slogan personale, sarebbe il seguente:
È inutile tentare di redistribuire malamente una torta che diventa progressivamente sempre più piccola, bisogna piuttosto rendersi conto che esistono altri metodi, che richiedono sforzo e tempo (non esistono pasti gratis!!) per far crescere quella torta, non è (ancora) troppo tardi per invertire la marcia e tornare a crescere!!