La scorsa settimana (1) commentavo l’ascesa dei cosiddetti movimenti anti-establishment in Italia (e più in generale in Europa) constatando la loro natura populista, oramai per lo più asservita ad ideologie sovraniste e conservatrici…
Posto che loro per primi ci tengono ad identificarsi con tale termine, se dovessi dargli una definizione, identificherei il populismo come un debole attributo che, come un liquido, si sposta da un lato all'altro dello scacchiere politico, finendo per abbracciare ideologie (più) forti, siano esse di “destra” o di “sinistra”…
Detto altrimenti, in netto contrasto con la democrazia, che dovrebbe essere vista NON come governo della maggioranza ma come rispetto per le minoranze, il populismo è una dottrina “del” popolo, non “per” il popolo…ed è proprio intorno a quest’ultima parola che voglio concentrare i miei sforzi oggi…
Il consenso costruito sulla contrapposizione “popolo vs élite”, l’uso continuo dell’espressione “volontà popolare”, i continui richiami al “popolo sovrano” hanno tutti come fondamento comune questo nebuloso concetto di “popolo”…ma, se ci pensate bene, qual è la definizione di popolo? Dove comincia e dove finisce questa strana entità che, alla bisogna, consente di includere od escludere (l’uso di espressioni come “traditore del popolo” non si contano più ormai) parti della società civile?
La risposta, a mio modesto avviso, è che oggigiorno NON esista affatto un unico popolo omogeneo, al più esistono gruppi di interesse che talvolta, a seconda delle esigenze contingenti, hanno degli scopi che si intersecano…e, anzi, più in generale ritengo che l’idea per cui ci si possa sempre riconoscere come un solo popolo* che ha delle esigenze ben chiare e definite sia una colossale stronzata!
Ed è proprio alla luce di ciò, sempre a mio modesto parere, che tutta la retorica su cui si fonda la politica di chi ci sta attualmente governando, a partire dalle stupide polemiche sul voto popolare al Festival di Sanremo fino ai ben più gravi attacchi ad organi indipendenti, come la Banca di Italia, al grido “perché lo abbiamo promesso agli italiani”, crolla come un castello di carte!
Tra l’altro trovo molto triste come, raggruppando diverse teste in un’accozzaglia indistinta con conseguente annullamento del singolo individuo, si faccia proprio il gioco del politico sovranista, il quale in nome di “più democrazia diretta” prende in giro il loro convinto sostenitore, che non si accorge che “uno vale uno” significa semplicemente che gli elettori sono tra loro interscambiabili, “perso uno ne trovo un altro”…
Qualcuno potrebbe accusarmi di aver scritto delle banalità, in quanto la storia europea del Novecento dovrebbe averci abbondantemente insegnato a non cascare nella retorica dei populisti…eppure osservando quanto accade in casa nostra, e non solo**, mi sembra che ci sia ancora bisogno di far notare certe cose…
* a parte il 9 luglio 2006, effettivamente in quell’occasione si era finalmente compiuta l’unità di Italia…altro che austerity, sovranismo e minchiate varie…bastava una testata di Zidane…
** un clamoroso esempio ce lo regala quasi quotidianamente Theresa May quando afferma (2) che sta “portando avanti le istruzioni del popolo britannico” dopo che nel 2016 “il Paese ha deciso di lasciare l’UE”…ora, non è per qualcosa, ma ci vuole molto coraggio, per non dire malafede, ad affermare che un referendum il cui esito è stato 52% vs 48%, quindi una quasi perfetta spaccatura, peraltro ancora oggi molto netta sia in termini di distribuzione geografica, di livello d’istruzione ed età (3, 4), sia una chiara espressione della volontà popolare!
tl;dr:
Il populismo non è una vera e propria ideologia, piuttosto è un (debole) attributo che, come un liquido, si sposta da un lato all’altro degli schieramenti politici, finendo per abbracciare ideologie più forti…
Nello specifico, in Italia al momento i populisti abbracciano forze sovraniste e conservatrici…
Alla base della retorica di costoro vi è l’idea che esista un’entità, chiamata “popolo”, in nome della quale possono rivendicare tutte le loro battaglie, siano esse ridicole (vedi Sanremo) o pericolose (vedi attacchi ad organi indipendenti, tipo Bankitalia)…
La mia (ovvia) critica è che NON sempre esista un unico popolo omogeneo con cui tutti ci possiamo identificare e quindi bisognerebbe diffidare da chi cerca facile consenso nutrendosi di una presunta “volontà popolare”!
Premessa1: oggi la faccio lunghissima sorry...come al solito in fondo c’è il riassunto! 😛
Premessa2: tipicamente gli “auguri di lunga vita” portano così tanta
sfiga che fungono da “bacio della morte”, per cui mi aspetto che il
Governo cada domattina…😅
Come detto tempo fa (1) il declino intrapreso dal nostro Paese ha
radici profonde e nonostante le soluzioni esistano (2) quasi nessuno ha
mai provato ad implementarle...
Per quanto mi riguarda, la responsabilità dell’incapacità di invertire la rotta va attribuita ad un mix composto da:
- malapolitica decennale (3) che ha sempre avuto come principio primo
uno scellerato shortermismo per cui in Italia ogni Governo lavora a
vista, con termini temporali ridicoli, senza un piano serio per il
futuro e spesso puntando il dito contro i nemici sbagliati (chi per
incapacità, chi per dolo, chi per entrambe), evitando di agire
seriamente dove serva
- scelte di buona parte dell’elettorato che,
pur consapevole dei problemi e delle soluzioni di cui sopra, ha
preferito (chi per incapacità di voler cambiare se stessi, chi per
ignoranza, chi per entrambe) scaricare barile alle generazioni
successive
Questo malsano meccanismo, che si autoalimenta in una
spirale discendente, è principalmente figlio di un immobilismo culturale
riassumibile in:
- incapacità/rifiuto di riconoscere i propri errori, nonché i cambiamenti esterni, ed adattarsi di conseguenza
- dire che è tutta colpa degli altri se l’Italia non cresce coerentemente con le sue potenzialità
Qual è il risultato di tutto ciò? Siamo un Paese che un po’ per volta
cade a pezzi*, in cui mediamente la gente è frustrata, non vede grandi
prospettive verso il futuro ed è incazzata...
La Politica
tradizionale non è stata in grado di dare una risposta, anzi è stata
(soprattutto in passato) essa stessa parte del problema, perciò è
normale e comprensibile (l’ho fatto anch’io, 4) richiedere un taglio col
passato ed un rinnovamento della classe politica...
In questo
contesto quindi, non stupisce il grande successo** dei partiti
“rottamatori” la cui strada è stata spianata proprio dalla vecchia
classe politica...
Peccato che questi presunti innovatori ed
anti-establishment siano per lo più una massa di incompetenti arroganti,
privi di alcun senso di autocritica o coerenza, in grado di portare
avanti solamente idee sovraniste e conservatrici, massima espressione
della Politica del passato!
D’altro canto, l’ampio consenso di
cui godono (al netto dell’enorme astensionismo che si registra sia nei
sondaggi che nelle prove elettorali) indica che in questo momento
l’italiano medio, proprio in virtù del fenomeno culturale sopra
descritto, se ne sbatta delle palesi incongruenze sopra menzionate e
voglia la “soluzione facile e forte”!
Di conseguenza, una possibile via per togliersi di dosso questi populismi è...lasciarli lavorare!***
Voi mi direte “ma sei pazzo?! Proprio tu che ogni settimana predichi
l’incapacità di costoro e ci ricordi che non abbiamo più tempo da
perdere**** te ne esci con queste affermazioni?”
Attenzione, non
sto dicendo che bisogna assecondarli...rimane d’obbligo un continuo
lavoro all’opposizione, in modo da arginare il più possibile le loro
folli derive e mettendo di continuo a confronto le loro bugie e la loro
incompetenza con la realtà delle evidenze sperimentali...
Ma
(forse***) è necessario che questi governino per un po’, in modo che
vengano smascherate le loro incapacità, magari anche a rischio di
prendere tutti quanti una (ennesima...lo so) facciata, e se ne vadano
via con la coda tra le gambe...
Mi rendo conto che sia una
scommessa rischiosa, ma d'altronde, se anche questi
scomparissero di colpo dalla scena politica, non ci sarebbero valide
alternative (cioè che siano al contempo una rottura col passato e
tecnicamente affidabili) che li possano sostituire...
Ci vuole
tempo (M5S e Lega ci hanno messo anni a crescere!) prima che qualcosa di
nuovo e valido, che punti alla qualità, magari attingendo dall’enorme
bacino di astensionismo (27% alle scorse politiche, intorno ai 40%
secondo alcuni sondaggi), possa sorgere e crescere adeguatamente
catturando consenso...
E se neanche questo funziona...beh si chiama darwinismo, vuol dire che siamo destinati al fallimento...
* ovviamente esiste una parte di Italia buona, che cresce e si innova,
ma è una minoranza...il giudizio nel suo complesso, lo dicono le
evidenze sperimentali, è negativo e con trend in peggioramento!
** l’ascesa di tali movimenti è in realtà un fenomeno trasversale in
molte democrazie moderne e trova un fondamento comune da un fatto vero:
negli ultimi anni le nostre società sono cambiate in modo strutturale,
senza che nessuno abbia davvero chiesto alla gente cosa ne pensasse,
globalizzazione, integrazione europea ed immigrazione di massa sono gli
esempi principe…la Politica tradizionale li ha presentati come “dati di
fatto”, mentre i sentimenti anti-establishment rivendicano che sono
delle “scelte” a cui è possibile dare risposte diverse (per lo più a
carattere populista e sovranista) da quelle finora intraprese…
*** su questa conclusione ho cambiato idea mille volte credo, ora ho più o meno fatto pace col cervello…
**** è vero che non abbiamo tempo da perdere se vogliamo riacchiappare i
primi in classifica, ma è anche vero che non siamo ad un passo dal
diventare veramente come l’Argentina o il Venezuela…
tl;dr:
Non tutte le colpe del declino italiano si possono attribuire alla
Politica...in fin dei conti, infatti, la classe politica di un Paese
riflette sempre la sua popolazione...
La spirale discendente per
cui l’elettore medio pensa al suo tornaconto personale, per cui premia
politici con visioni miopi a short-term, i quali accontentano gli
elettori di cui sopra e così via, è espressione di un tragico
immobilismo culturale di cui oggi siamo tutti vittime...
Il risultato è che l’italiano medio di oggi sta peggio dell’italiano medio di 2-3 decenni fa...
E la Politica tradizionale, in quanto per buona parte (sempre con i
famosi distinguo citati settimane fa) è stata parte del problema, non è
stata in grado di dare una risposta...anzi ha spianato la strada ai
cosiddetti partiti anti-establishment...
Peccato che, pur
essendosi presentati come innovatori ed anti-sistema, costoro si siano
rivelati essere per lo più populisti con idee sovraniste e
conservatrici, massima espressione della Politica del passato!
Nonostante ciò, godono di grande popolarità...e quindi, per potercene
liberare, non vedo grandi alternative se non quella di lasciarli
lavorare!
Mi rendo conto che sia una scommessa rischiosa, io per primo ho paura delle loro folli politiche, ma:
- anche se scomparissero di colpo dalla scena politica, non ci sarebbero
valide alternative che li possano sostituire con ampio consenso
- è
necessario (forse) che questi governino per un po’, in modo che vengano
smascherate le loro incapacità e se ne vadano via con la coda tra le
gambe
Probabilmente questo è l’unico modo che abbiamo affinché ci
sia il tempo di costruire una nuova forza politica, che sia al contempo
una rottura col passato e tecnicamente affidabile, in grado di sorgere e
crescere adeguatamente catturando il necessario consenso...
E se neanche questo funziona...beh viva il darwinismo, vuol dire che ci compreranno i cinesi!
Premessa:
il capitolo immigrazione non si può liquidare con poche parole tipo “ci
stanno invadendo, chiudiamo i porti” né all’opposto “accogliamo tutti,
indiscriminatamente”, come ogni fenomeno complesso richiede fatica,
competenza e risorse adeguate...oggi mi limito a rispondere, facendo uno
sforzo super cinico e fingendo di dimenticare che stiamo parlando di
persone, e NON numeri, alla domanda posta come nel titolo del post…
Cominciamo con i dati sugli sbarchi: con gli accordi stretti nel 2017
dal ministro Minniti con milizie armate e Guardia Costiera libiche,
negli ultimi due anni l’ondata di arrivi è stata drasticamente ridotta,
quantitativamente parlando i numeri di persone arrivate via mare nel
2017 e nel 2018 sono rispettivamente -80% e -87% rispetto al 2016 (1)
E, slogan a parte, il caro Salvini non ha nessun merito positivo in
questo calo di sbarchi, anzi se possibile ha solo demeriti: da quando
c’è lui, grazie alla battaglia di mistificazione alle ONG, supportata
dal M5S (chi li ha votati ne sia consapevole!), le rotte di migrazione
nel Mar Mediterraneo Centrale sono diventate più pericolose (percentuale
di morti e dispersi più che raddoppiata, 2)
In termini assoluti,
peraltro, nell’intero 2018 sono arrivate per mare 24k persone,
grossomodo lo stesso numero che ogni domenica si raduna al Ferraris per
le partite di Genoa o Sampdoria…vale la pena mettere a ferro e fuoco
relazioni interne ed internazionali per numeri così ridicoli?
Per
quanto concerne i dati sui richiedenti asilo, ovvero coloro che una
volta arrivati hanno intenzione di restare: negli ultimi 5 anni il
numero totale (a prescindere che gli venisse aggiudicato o meno lo
status di rifugiato, di protezione sussidiaria od umanitaria) è di circa
400k richieste, in valore assoluto può sembrare tanto, ma è un misero
0,6% sul totale della nostra popolazione (3)...per fare un confronto, la
tanto vituperata Germania nello stesso periodo di tempo ha ricevuto
1,5M di richieste di asilo, ben l’1,8% rispetto alla loro popolazione
E, sempre in un’ottica di fornire ordini di grandezza dei fenomeni in
gioco, dal 2013 al 2017 il saldo migratorio dei laureati e diplomati
italiani è negativo per oltre 150k unità ed il trend è in peggioramento
(4)
Infine, a proposito di “Europa cattiva che non ci dà mai una
mano”: Di Maio e Salvini non hanno perso occasione in passato per
ribadire più volte che è necessario il superamento del Regolamento di
Dublino, in nome di una equa ripartizione e dell’abolizione del
principio di prima accoglienza...allora come mai nella proposta di
riforma di novembre 2017 i loro partiti si sono opposti (M5S contro,
Lega astenuti)? E perché da quando sono al Governo non hanno più spinto
avanti in sede Europea una seria riforma di tale Regolamento?
Non è che forse stiamo esagerando con la reazione “oddio emergenza migranti”?
Non è che forse è solo uno strumento di distrazione di massa (insieme
al più recente "dagli alla Francia") a mero scopo elettorale?
tl;dr:
Cominciamo con i dati sugli sbarchi: nel 2017 e 2018 sono arrivate via
mare rispettivamente -80% e -87% persone rispetto al 2016
Questa
riduzione di sbarchi si deve a Minniti, ministro del precedente Governo,
mentre alla gestione Salvini e M5S, caratterizzate dalla demonizzazione
delle ONG e dallo slogan “porti chiusi”, dobbiamo solo un aumento in
percentuale di morti e dispersi in mare…
Nell’intero 2018 sono
sbarcate in Italia 24k persone, quante quelle che ogni domenica si
radunano al Ferraris per una partita di calcio...vi sembra un numero
spaventosamente alto?
Veniamo ai dati sui richiedenti asilo: la
somma negli ultimi 5 anni è di circa 400k richieste, “belin quante”
verrebbe da esclamare, ma in relazione alla popolazione totale è un
misero 0,6%, in confronto la Germania ha ricevuto nello stesso periodo
1,5M richieste, pari all’1,8% della loro popolazione
Tanto per
dare un altro termine di paragone, sempre negli ultimi cinque anni
l’Italia ha perso oltre 150k tra laureati e diplomati ed il trend è in
aumento!
Infine, col sempreverde “e il Regolamento di Dublino
keffà?”: semplicemente quando a suo tempo era stata proposta una
revisione che abbandonasse il principio di prima accoglienza, il M5S
aveva votato contro e la Lega si era astenuta...ed ora che sono al
Governo, se ne guardano bene dal promuovere un dialogo serio in merito
in Europa…
Non è che ci stanno prendendo in giro solo per poter usare il tema “migranti” nella loro perenne campagna elettorale?
Presentata come la manovra del rinascimento italiano, all’atto
pratico è una tra le peggiori manifestazioni di shortermismo
all’italiana (1) in cui non c’è traccia di riforme strutturali, si
aumenta la spesa corrente in nome di una fantomatica crescita e si fa la
voce grossa a suon di mancette elettorali...alla faccia del cambiamento
tanto promesso…
Approvarla è stata uno sforzo immane che ha coinvolto un po’ di tutto:
- mesi di trattativa con la Commissione Europea, con la tragedia/farsa 2,4➙2,04
-
continui dietrofront su qualsiasi aspetto, alimentando un clima di
incertezza che non aiuta affatto il mondo privato, con una
pianificazione aziendale impossibile da gestire, né quello pubblico, con
lo spread che non è mai più sceso (e via di spese per interessi sul
debito pubblico, 2)
- parlamento umiliato (non che in passato non sia
mai stato umiliato per altri motivi, ma da gente che lo mena col
“cambiamento” uno non se lo aspetterebbe) perché la Legge è passata a
botte di fiducia senza che ci fosse tempo di leggerne il testo
Qualcuno potrebbe obiettare, “ma i risultati ci sono no?”...eccovi quelli più pubblicizzati:
-
Reddito di cittadinanza, tralasciando il fatto che il nome non
c’azzecca niente col contenuto, per come è costruito e per gli importi
in gioco, sarà solo una sottospecie di rendita travestita da ibrido tra
mercato del lavoro e politiche sociali...prendere come base il Reddito
di inclusione e finanziarlo più adeguatamente era troppo difficile vero?
-
Quota 100, posto che l'idea di smantellare la riforma Fornero è una
follia, di fatto è una finestra sperimentale creata per intercettare
voti che permetterà ad alcuni privilegiati di andare in pensione
prima...una presa in giro bella e buona...
- Flat tax, anche qui il
nome non c’entra nulla col contenuto, di base si configura come
l’ennesima erosione dell’Irpef, un incentivo a limitare la crescita
dimensionale dell’attività (=nero) e un serio rischio di aumento di
finte partite IVA
Tra l’altro, per finanziare queste corbellerie si è ricorsi a:
-
aumento clausole salvaguardia IVA, ovvero se non tornano i conti
(magari perché non cresciamo abbastanza) o si interrompono le due
misure-bandiera oppure subiremo importanti aumenti IVA
- promesse di
recuperare 18G€ da ipotetiche privatizzazioni, peccato che non si riesca
a raggiungere cifre simili da più di 15 anni e che Salvini e Di Maio
facciano a gara a chi è più sovranista...e quindi non si sappia bene
cosa vendere (3)
Inoltre, essendo le stime di crescita
(nonostante da mesi sia nota una tendenza mondiale al ribasso) fatte dal
Governo mooolto ottimistiche (4), rischiamo un aumento del rapporto
deficit/PIL e di cascare nuovamente in una possibile procedura di
infrazione
A costo di ripetermi...se questo è il cambiamento, si salvi chi può!
tl;dr:
La manovra del cambiamento è il condensato del peggior shortermismo all’italiana:
- assenza di riforme strutturali
- aumento di spesa corrente in nome di una fantomatica crescita
- mancette elettorali per le prossime europee
Cambiamento...se ci sei batti un colpo!
L’iter per l’approvazione si può riassumere in:
- tanto fumo e propaganda
- aumento del clima di incertezza
- spread che da maggio non è mai più sceso sotto 200pb
E quali sono le “vittorie” ottenute?
- RdC, non è un vero reddito di cittadinanza, non è un sussidio di disoccupazione, sappiamo soltanto cosa non è [semi cit.]
-
Quota 100, non somiglia nemmeno per sbaglio ad un fantomatico
“superamento della Fornero” (e meno male!), sarà solo l’ennesima
scorciatoia per qualcuno e un’ingiustizia per qualcun’altro
- Flat
tax, ovviamente non è “piatta” manco per sbaglio (giuro che non capisco i
loro problemi coi nomi), ma è un regime fiscale che spinge al nanismo
d’impresa e crea forti diseguaglianze orizzontali tra lavoratori
autonomi e dipendenti...Berlusconi ha di che essere invidioso...
In uno slogan: meno investimenti e più spesa corrente!