lunedì 4 febbraio 2019

Manovra del cambiamento

Presentata come la manovra del rinascimento italiano, all’atto pratico è una tra le peggiori manifestazioni di shortermismo all’italiana (1) in cui non c’è traccia di riforme strutturali, si aumenta la spesa corrente in nome di una fantomatica crescita e si fa la voce grossa a suon di mancette elettorali...alla faccia del cambiamento tanto promesso…

Approvarla è stata uno sforzo immane che ha coinvolto un po’ di tutto:
  • mesi di trattativa con la Commissione Europea, con la tragedia/farsa 2,4➙2,04
  • continui dietrofront su qualsiasi aspetto, alimentando un clima di incertezza che non aiuta affatto il mondo privato, con una pianificazione aziendale impossibile da gestire, né quello pubblico, con lo spread che non è mai più sceso (e via di spese per interessi sul debito pubblico, 2)
  • parlamento umiliato (non che in passato non sia mai stato umiliato per altri motivi, ma da gente che lo mena col “cambiamento” uno non se lo aspetterebbe) perché la Legge è passata a botte di fiducia senza che ci fosse tempo di leggerne il testo

Qualcuno potrebbe obiettare, “ma i risultati ci sono no?”...eccovi quelli più pubblicizzati:
  • Reddito di cittadinanza, tralasciando il fatto che il nome non c’azzecca niente col contenuto, per come è costruito e per gli importi in gioco, sarà solo una sottospecie di rendita travestita da ibrido tra mercato del lavoro e politiche sociali...prendere come base il Reddito di inclusione e finanziarlo più adeguatamente era troppo difficile vero?
  • Quota 100, posto che l'idea di smantellare la riforma Fornero è una follia, di fatto è una finestra sperimentale creata per intercettare voti che permetterà ad alcuni privilegiati di andare in pensione prima...una presa in giro bella e buona...
  • Flat tax, anche qui il nome non c’entra nulla col contenuto, di base si configura come l’ennesima erosione dell’Irpef, un incentivo a limitare la crescita dimensionale dell’attività (=nero) e un serio rischio di aumento di finte partite IVA

Tra l’altro, per finanziare queste corbellerie si è ricorsi a:
  • aumento clausole salvaguardia IVA, ovvero se non tornano i conti (magari perché non cresciamo abbastanza) o si interrompono le due misure-bandiera oppure subiremo importanti aumenti IVA
  • promesse di recuperare 18G€ da ipotetiche privatizzazioni, peccato che non si riesca a raggiungere cifre simili da più di 15 anni e che Salvini e Di Maio facciano a gara a chi è più sovranista...e quindi non si sappia bene cosa vendere (3)

Inoltre, essendo le stime di crescita (nonostante da mesi sia nota una tendenza mondiale al ribasso) fatte dal Governo mooolto ottimistiche (4), rischiamo un aumento del rapporto deficit/PIL e di cascare nuovamente in una possibile procedura di infrazione

A costo di ripetermi...se questo è il cambiamento, si salvi chi può!


tl;dr:

La manovra del cambiamento è il condensato del peggior shortermismo all’italiana:
  • assenza di riforme strutturali
  • aumento di spesa corrente in nome di una fantomatica crescita
  • mancette elettorali per le prossime europee

Cambiamento...se ci sei batti un colpo!

L’iter per l’approvazione si può riassumere in:
  • tanto fumo e propaganda
  • aumento del clima di incertezza
  • spread che da maggio non è mai più sceso sotto 200pb

E quali sono le “vittorie” ottenute?
  • RdC, non è un vero reddito di cittadinanza, non è un sussidio di disoccupazione, sappiamo soltanto cosa non è [semi cit.]
  • Quota 100, non somiglia nemmeno per sbaglio ad un fantomatico “superamento della Fornero” (e meno male!), sarà solo l’ennesima scorciatoia per qualcuno e un’ingiustizia per qualcun’altro
  • Flat tax, ovviamente non è “piatta” manco per sbaglio (giuro che non capisco i loro problemi coi nomi), ma è un regime fiscale che spinge al nanismo d’impresa e crea forti diseguaglianze orizzontali tra lavoratori autonomi e dipendenti...Berlusconi ha di che essere invidioso...

In uno slogan: meno investimenti e più spesa corrente!

Nessun commento:

Posta un commento